Da Knin a Mostar - km.197
Come nei giorni precedenti, cerco di partire all'alba nella speranza di godermi qualche ora di pedalata senza rischiare di cuocere come un "cirighin" sull'asfalto.La giornata sarà lunga e mi porterà al confine con la Bosnia-Erzegovina....oggi non ho ancora ben chiara la meta...vedrò di raggiungere la città di Imotski e lì deciderò il da farsi.
Vrlika - Fortezza di Prozor
Trilj e il fiume Cetina
Arrivata ad Imortski non trovo nessuna sistemazione, ma è ancora presto e così decido di passare il confine e percorrere la cinquantina di chilometri che mi separa da Mostar.Non riesco a cambiare in marchi bosniaci perchè i soli cambi che si trovano sono nelle banche ed oggi , essendo domenica, è tutto chiuso .Sono un po' preoccupata ma spero di trovare comunque una soluzione una volta arrivata a Mostar.
Arrivo a Mostar all'imbrunire.La priorità ,prima ancora di guardarmi attorno,è cercare una sistemazione per la notte.Dopo qualche infruttuoso tentativo la buona sorte mi conduce alla Pansion Savat (www.pansion-savat.com.ba).Assolutamente consigliata per la gentilezza e la disponibilità.
Mostar è davvero una città che lascia un segno in chi attraversa le viuzze del centro storico , intorno al suo simbolo :lo Stari Most sul fiume Neretva.
Le cannonate dei militari croati che il 9 novembre 1994 distrussero il ponte e spezzarono in due la capitale dell’Erzegovina segnarono la fine di un mondo, di un sistema di valori fondato sulla coesistenza delle diversità.
Dal 1996 gradualmente qui si tornò alla normalità.
Nel 2004 è terminata la ricostruzione del ponte (utilizzando la pietra della cava originaria e tecniche di costruzione risalenti al XVI secolo) e della città vecchia, che è riconosciuta come Patrimonio dell'umanità Unesco.
Oggi, passato e presente convivono in uno scenario che lascia ancora tante domande...non arriverò mai a capire perché persone che abitavano insieme da decenni presero a uccidersi...
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