Da Mostar a Medjugorie - km.38
Mi sveglio all'alba con l'intento di visitare il centro di Mostar con la luce e senza la fiumana di turisti che ieri sera invadeva il famoso ponte, la suggestiva e vivace Kujundziluk, l'antica via degli orefici e il bazar cittadino.
Alle 5 del mattino siamo in giro io e gli inservienti che puliscono la strada....e io respiro finalmente la suggestione di questo luogo....
Tabahana
Il ponte storto (Kriva Cuprija)
Stari Most e Torre Tara
La moschea Karađozbeg
Lascio Mostar gettando uno sguardo a questo profilo, con l'altissimo campanile della cattedrale cattolica e la grande croce che domina la collina.....e mi rattristo un po' pensando che una fede possa essere usata per imporsi sull'altro, sul diverso da noi.....
Lascio la conca di Mostar e risalgo un passo verso la meta di oggi, che è poi la meta di questo viaggio...avevo fatto una promessa e questi pochi chilometri sono quelli che mi separano dal mantenerla.....
La piana dove sorgono oggi i villaggi che fanno capo a Medjugorie era, fino al 24 maggio 1981, abitata da gente che lavorava la terra , piantava il tabacco e la vite , produceva vino e verdure...
...la gente che ho incontrato ancor oggi fin qui.....ma arrivo a Medjugorie e mi sembra di essere arrivata a Las Vegas : insegne luminose, clacson che suonano all'impazzata e una fiumana di italiani che invade la grande piazza....sono frastornata e la prima sensazione è quella di scappare al più presto...non era questo quello che mi aspettavo di trovare in un luogo che mi affascina per il fatto che tante buone energie tutte insieme siano comunque un miracolo in questo mondo.
Cerco di prendermi tempo, trovo un posto per dormire, lascio la mia Crisp in camera ed esco a piedi, comunque curiosa di conoscere.....e da qui in poi è ricordo, preghiera ed anche speranza.
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