giovedì 31 maggio 2012

IDITAROD - To CP 6

From CP 5 Rohn - 3 March 2012 - 05:30
To CP 6 Nikolai - 4 March 2012 - 06:40
La ripartenza da Rohn è sempre traumatica.Questa è la zona più fredda che si attraversa e ho ancora ben fresco nella mente il ricordo  di quanto fosse stata per me dura questa sezione del trail....e come lo scorso anno non è ancora trascorsa mezz'ora dalla ripartenza  che ci troviamo in grandissima difficoltà e all'improvviso.
Seba, che come al solito mi precede, mi urla di fermarmi all'istante.Il ghiaccio sotto i suoi piedi ha ceduto.Siamo nel bel mezzo di un overflow  e il buio non facilita di certo  la ricerca di un passaggio sicuro.
Intravediamo  all'orizzonte l'avvicinarsi di una luce: è Billy.Confidando nella sua grande esperienza decidiamo  di non muoverci e di aspettarlo.Lui estrae  dalle sue borse due ghette lunghe fino alla vita.
Mentre attraversa però una "zona rossa" , una ghetta rimane  impigliata forse in una roccia e l'acqua entra in una calzatura.
E' quello che non sarebbe mai dovuto succedere.
Scopriremo solo più in là i danni gravissimi che questo incidente causerà a Billy.
La sua grande esperienza  e conoscenza del ghiaccio , comunque, ci permettono di trovare il passaggio buono.
Io ne esco incolume.Seba ,invece, che ha attraversato più volte per aiutarmi e per trovare una via buona , vede i suoi neos trasformarsi  ai -38° C  in due monoblocchi di ghiaccio, tipo gesso.
Finalmente con l'alba lasciamo il tanto temuto Kuskowim River, che ritroveremo fra non molto, per entrare in una zona devastata  una ventina di anni fa da uno dei più grandi incendi che ha colpito l'Alaska.

Il paesaggio è surreale.
Incredibilmente in questa sezione del trail c'è così poca neve che affiora il terreno.....non ci sembra vero dopo essere sprofondati per così tanti chilometri ...ci illudiamo e di certo speriamo che  queste condizioni ci possano  accompagnare fino al traguardo ...ma  non sarà così.......

...e arriviamo anche alla temutissima cascata.
A sorpresa quest'anno il trail l'aggira tramite una ripidissima "pettata"....

....e così anche la cascata è alle spalle......


La conosciuta difficoltà che stiamo per affrontare è quella rappresentata dal superamento delle Farewell Hills.
Lo scorso anno il numero delle colline da superare mi era sembrato infinito e così quest'anno decidiamo di "contare" il numero dei su-e-giù  da lasciare alle spalle.Naturalmente esssere in singlespeed non facilita ...e ce ne rendiamo ben conto quando ci passa Dave , che ,pedalando agilissimo ,ci supera fischiettando.



Alla fine avremo contato cinquanta, esattamente cinquanta (!), colline superate.....
Ritroviamo Billy fermo in mezzo al sentiero davvero preoccupato per le condizioni del suo piede, che sta assumendo un aspetto davvero impressionante.
Arriviamo ormai al tramonti alla deviazione per la Bear Cabin.Seba vorrebbe fermarsi lì, memore della terribile odissea vissuta lo scorso anno per raggiungere Nikolai.Ma io sono smaniosa di raggiungere il CP6.So che lì c'è la possibilità di avere una connessione internet e io non vedo l'ora di avere notizie da casa sulle condizioni del mio adorato micio.
E poi mi sento bene e il morale è alto.
Raggiungiamo il Sullivan Creel Bridge che è ormai scesa la notte.
...e da qui ricomincia un incubo.Improvvisamente mi spengo.Crollo dal sonno .Non sono in grado di pedalare.E ' tremendo .La temperatura intanto è scesa drasticamente intorno ai -36°C.
Non voglio fermarmi a bivaccare.Fa troppo freddo.Devo resistere.
Ma non ce la faccio.Procedo tenendo gli occhi chiusi dieci secondi e poi aprendoli per cinque...e così per
chilometri...poi sui laghi chiedo a Seba di salire in bici...cerco di contare i colpi di pedale, di focalizzare l'attenzione su una sequenza di numeri per stare sveglia...non ce la faccio...non ce la faccio più....
Allora dico a Seba: "Ti prego dammi due Pringles"....mamma mia come ci si riduce......due patatine mi danno nuova forza....e si procede.....ad una ventina di chilometri da Nikolai il cielo è squarciato dal miracolo dell'aurora boreale....ci fermiamo ...è meraviglioso...ma chiediamo al Cielo "che faccia in fretta"....fa così freddo e non possiamo fermarci.
Ad un certo punto Seba mi avvisa di aver visto una luce  di una frontale all'orizzonte.Mi faccio forza .
E' la fortissima runner Shawn McTaggart , che sta vivendo questa grande avventura in solitaria.Le chediamo di procedere insieme ,ma ci dice di aver intenzione di bivaccare sul trail.
Sono le 06 e 40 di mattina quando finalmente entriamo nella casa dei coniugi Petruska , dopo aver vagato  un'ora fra le sparute case del villaggio in cerca del CP.
Qui troveremo l'accoglienza di una famiglia, un letto caldo, un piatto di spaghetti al sugo di alce, buone nuove su Occhitristi dal message board etanti incoraggiamenti dagli amici lontani,il piede congelato di Billy, la festa di compleanno per Shawn.....che gioia.....





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