mercoledì 30 maggio 2012

IDITAROD -To CP 5

From CP4 Puntilla - 3 March 2012 01:24
To CP5 Rohn - 03 March 2012 16:43

E' mezzanotte quando suona la sveglia.Billy e Dave sono gà ripartiti.Mi sembra che Seba viva un momento di leggerissima agitazione per il fatto  che saremo solo in due nell'attraversare quella che è la sezione più pericolosa del trail e quando vediamo Lindsay, arrivato a Puntilla un paio di ore dopo rispetto a noi,ripartire da solo gli chiediamo di unirsi a noi.
Come  da copione, l'avvicinamento al Rainy Pass non risulterà affatto semplice , né privo di conseguenze.
La notte è bella e silenziosa, ma presto la voce del vento si fa sentire sempre più forte, sempre più "assordante".La neve inizia a fluttuare in mulinelli altissimi.Mentre siamo occupati  a mettere un piede davanti all'altro , una debole luce ci annuncia che il sorgere del sole è vicino . Da nero il cielo diventa di un grigio sempre più sfumato.
Seba si rivela un "angelo" non solo per me, ma anche per Lindsay.
Lui ha una bici davvero pesante e carica e spesso barcolla travolto dalle folate di vento.

La traccia scompare e bisogna procedere a vista.Seba in questo è un vero maestro .
Io e Lindsay seguiamo la traccia  dei suoi passi, un segno impercettibile sulla distesa di  neve dinnanzi a noi.
Il pendio si impenna.Lindsay è molto in difficoltà , ma né Seba  né io ci rendiamo conto di cosa gli stia accadendo, impegnati come siamo a fronteggiare la difficoltà dell'ascesa.
Si abbassa la testa, si resiste. La mente non pensa più, è completamente svuotata.
Ora contano solo i muscoli.
Nel cervello sovvraeccitato si svolge una battaglia di endorfine che la fatica produce in abbondanza.
Dolore o piacere , sappiamo solo una cosa: qui e ora, si lotta e si esiste, spazzati via tutti i dubbi e le esitazioni.

Arrivati in cima al Rainy Pass , ci tratteniamo solo per un istante ad immortalare l'attimo.
Il blizzard continua a sferzarci., sollevando da terra un turbinio di neve.


Finalmente inizia la discesa!Il cielo è incredibilmente azzurro e il fondo incredibilmente pedalabile.
Ma Lindsay continua ad essere in gravi difficoltà, non ce la fa proprio a salire in sella, dice di aver giramenti e noi non possiamo di certo lasciarlo qui, anche se questa si rivelerà essere una delle poche sezioni pedalabili dell'intero trail.
Seba precede,Lindsay in mezzo e io chiudo la "carovana".Sentiamo il rumore di una motoslitta.
E' il checker di Rohn , che non appena guarda in volto Lindsay si allarma molto.Gli dice che il naso è congelato  e che bisognerà correre in fretta ai ripari.Lo invita a copre subito la zona interessata e a cercare di raggiungere il più velocemente possibile il CP.

Lindsay riesce anche a risalire in bici e sembra stare meglio.
Io e Seba siamo combattutissimi : mancano una trentina di miglia e sarebbe bene farle con la luce.
Lindsay  ci incita a ripartire,rassicurandoci sulle sue condizioni e così decidiamo di proseguire.














L'arrivo a Rohn è, come nel 2011, davvero emozionante, per la gioia di essere finalmente al di là dell'Alaska Range  e per la consapevolezza che il traguardo possa essere raggiunto...anche se ancora tanta è la strada .....e poi sono davvero  affezionata alla tenda dove si trova il CP, al suo letto  di neve ricoperto di rami d'abete , alla zuppa calda  che ci viene offerta.


Troviamo ad accoglierci il cadavere di un lupo , che ha avuto la peggio  in uno scontro con i suoi simili .




Intanto sono così intontita nel mio sacco a pelo ,che non mi rendo conto di quante ore siano trascorse,ma non vedo ancora Lindsay.
Quando riapro gli occhi vedo però Bill, the Race Director, che ci saluta e accanto a lui il nostro amico canadese.
Scopriremo che Lindsay è stato soccorso da Bill stesso e che sarà costretto ad abbandonare qui la gara per essere trasportato con un "aeroplanino"al più vicino ospedale.

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