In questi mesi sono stata una "zia latitante"..il tempo scorre così veloce e "gli impegni" , inventati, inseguiti,vissuti nei fine settimana mi hanno tenuto lontano dalla mia adorata nipotina Anna....così oggi colgo l'occasione di una gita organizzata dal suo papà, SuperGuidaSherpaPietro, per trascorrere con lei un po' di tempo....si tratta per me di una e vera propria "rimpatriata" perchè ci sono anche gli amici dello sci da fondo con cui ho trascorso dieci inverni sulle nevi delle nostre Alpi nelle mitiche uscite organizzate dal Cai.
La meta di oggi è il rifugio Prarayer in Valpelline, una valle che si stacca da quella del Gran San Bernardo all'altezza di Gignod e sale fino al Colle Collon che la separa dal Vallese.
Si trova ai piedi del monte Grand Combin, anche se la vetta di quest'ultimo è totalmente in Svizzera perché la linea di confine passa a sud del monte.
Oltrepassata una piccola galleria sulla statale ,si prende il primo bivio sulla sinistra, appena prima della Chiesa di Bionaz.
Qui chiedo di "essere scaricata" dall'auto per fare i nove chilometri di salita che conducono alla diga di Place Moulin e i restanti sette pianeggianti fino al rifugio di corsa...l'obiettivo che ho infatti in mente , in questo periodo in cui Seba sta vivendo la sua avventura alla Crocodile in Australia, è quello di dedicarmi il più possibile a questo tipo di allenamento.
La nebbia che mi accompagna nei primi chilometri va via via dirandosi, regalandomi l'emozione del primo ghiaccio della stagione .
Arrivata alla diga dove il resto della banda ha lasciato l'auto, proseguo su una mulattiera praticamente pianeggiante, che mi regala la scoperta di un meraviglioso cielo azzurro e di una luce che squarcia l'orizzonte..
Quando mancano un paio di chilometri al rifugio , raggiungo la comitiva e riesco così a fare l'ultimo tratto di sentiero con Anna & C...
Raggiunto il Rifugio Prarayer a quota 2005, decidiamo di posticipare di un paio d'ore il pranzo e proseguire lungo il sentiero fino ad arrivare ad un albero millenario, occasione per calpestare , finalmente, il primo nevischio della stagione.
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