TAPPA 6 - KM.116 - Arrivo a 2300mt.
Oggi iniziano le grandi montagne!!in realtà la partenza è ancora da una landa che si perde a vista d'occhio e da dove non si scorgono ancora pendenze significative....ma la strada oggi sarà lunga e ci riserverà meravigliose sorprese!!!!
Nel primo terzo di gara iniziamo ad incontrare numerose ger....l'incontro con i bimbi mi riserva emozioni dolcissime: i bimbi hanno un atteggiamento fiero e allungano la mano per catturare un "cinque", le bimbe porgono piccoli mazzetti di fiori.....non possiamo non fermarci spesso a catturare con la macchina fotografica un ritratto di questi momenti....
Arriviamo velocemente al primo rifornimento.Qui troviamo Turu : lui è un asse portante della troupe che si occupa della logistica e delle infrastrutture ....premuroso e in grado di affrontare ogni situazione, nonchè maestro di lotta per i giovani ragazzi mongoli che accompagnano la nostra carovana...il suo modo di parlare, che sembra inghiottire tutte le vocali, ci fa sorridere..
Intorno al sessantesimo km le montagne si avvicinano....
Verso l'ottantesimo km. si inizia a salire verso il primo passo.
La caratteristica dominante dei passi in Mongolia è l'assoluta assenza di tornanti: si va su dritti per decine di km fino alla cima!
Oltre i 2000 metri, nonostante questo sia il mese più caldo dell'anno qui, le temperature scendono già sotto lo zero.Nelle ger ci si riscalda con lo sterco degli yak , meticolosamente immagazzinato dalle donne.
Gli ultimi km di gara ci riservano ,oltre che una rampa al 29% ,un meraviglioso prato di stelle alpine....incredibile....mai avuta una visione così....il traguardo è ormai davanti a noi....gli occhi sono rapiti da quel che stanno vedendo...
Sistemate le bici e la tenda, io e Seba decidiamo di sfruttare le ore che rimangono del pomeriggio per raggiungere la cima di un colle sulla cui sommità si trova un enorme ovoo.
Si tratta di un cumulo di sassi, su cui sono issati svolazzanti khadak blu (fasce beneaugurati).Se ne trovano in cima ad ogni colle e sono portafortuna sciamanici per il viaggiatore: bisogna girarvi intorno tre volte lanciando tre sassi ed il viaggio andrà bene.
Per noi ha funzionato....
Da quassù il panorama è da mozzare il fiato....
Ci sediamo ,sulla strada che ci riporta al campo, ad osservare dei cavalli liberi e totalmente incuranti degli umani.
Rientrati al campo troviamo una famiglia di locals , arrivati lì con un pulmino, che sono rapiti dalla mia bici e mi chiedono una foto con "lei"...il fascino della Crisp è senza frontiere!!!!!
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