Biancaneve pedala: 22 gennaio - Valbona e Bivacco Campestrin

Seba mi aveva parlato diverse volte del Bivacco Campestrin, che aveva segnato la "sua iniziazione" alla montagna...e così quando oggi decidiamo di farne la meta del nostro allenamento ,in cerca disperata di un po' di neve, sono davvero incuriosita e contenta.

Lasciamo l'auto nel piccolo borgo di Ospitale di Cadore (537 m) e da qui imbocchiamo la stradina un po' dissestata che con alcuni tornanti porta all'imbocco della Valbona fino alla localita Festin (800 m).

Qui incontriamo a crogiolarsi al sole un personaggio di quelli con cui ci piace fermarci a parlare...sembra essere la memoria di questa valle (ma sarà lui il mitico Silvan di cui troveremo riferimenti nel libro della Valbona??)e si offre di accompagnarci per un po' raccontandoci di cervi, ghiaccio e vita...

Dopo esserci accomiatati proseguiamo sulla stradina che è divenuta una lastra ghiacciata e che in leggera salita si inoltra su fianco sinistro della valle, che qui è profondamente incassata a canale; sul fondo appaiono ben presto gli Sfornioi e il Sasso di Bosconero mentre dietro si ha una bella veduta sulla Valle del Piave e sulle montagne che la sovrastano: Borgà e Palazza.

Attraversiamo il Rui Nero e il Rui Bianco e spingendo sulla mulattiera sempre più in salita arriviamo alla Casera Valbona (1241 m ).
Io sono molto provata...aver spinto la bici nella neve fresca e profonda dell'ultimo tratto mi ha davvero stancato...così decidiamo di lasciare qui le nostre Crisp e di proseguire a piedi per il ripido sentiero che si dirige verso la Val Campestrin.

Attraversiamo un torrentello e risaliamo un ripido costone boscoso..la decisione di lasciare le bici è stata saggia...il fondo è ghiacciato ed esposto..

Più in altro la pendenza si attenua un po' ..il bosco ci nasconde fino all'ultimo la bella conca, attorniata dalle piccole e grandi crode del Bosconero, dove sorge il bivacco (1649 m ).

Facciamo una piacevole sosta per rifocillarci e poi imbocchiamo la strada del ritorno.