sabato 26 novembre 2011

3 settembre -Foresta Casentinese

" Solo una progressiva (e faticosa, aggiungo io) immersione nel luogo ne permette una reale conoscenza, uno scambio tra viaggiatore e luogo visitato"

Quando parliamo di sogni e siamo in auto,Seba mi dice spesso che un suo grande desiderio sarebbe quello di "percorrere" gli Appennini su di una vecchia Topolino, sulle orme di Rumiz nel suo "La leggenda dei monti naviganti".
Così quando questo sabato mi recupera in stazione a Bologna, avendo come destinazione una generica "Toscana", mi propone di scendere verso Firenze sulla statale....e così la Golf si trasforma per oggi nella nostra Topolino, conducendoci attraverso il tratto di Appennino Tosco Emiliano, immersi nella visione di un panorama che si sta lentamente preparando ad accogliere l'autunno.
Oggi non abbiamo una destinazione e così sarà un dito puntato a caso sull'atlante a decidere per noi!
La scelta è stata baciata dalla buona sorte:

Bologna-Monghidoro - Passo Raticosa -Passo Futa - Dicomano- Valico di Croce a Mori - Stia

A Stia lasciamo la nostra compagna di viaggio  a motore per salire sulle Crisp ed iniziare la nostra conoscenza della Foresta Casentinese, che ci dona la splendida visione  di un paesaggio incantevole e di una Natura inaspettata.








Percorriamo l' "Antica via dei legni", immersi nella foresta , fino a giungere all'Eremo di Camaldoli.


Qui una sosta per la visita è d'obbligo.Per me è un amarcord di due anni fa, quando sotto una pioggia torrenziale, mi ero fermata qui con lo Spiritorando.




Da Camaldoli saliamo  verso il Gioghetto  e ci inoltriamo nella foresta di Badia Prataglia.

Scendiamo nel fondovalle fino al grande pianoro della Lama, immersi in un bosco di faggi,abeti,querce,olmi,carpini,frassini,castagni e tigli...un vero incanto!
Ritorniamo indietro di un paio di chilometri per prendere il sentiero dei Fangacci, decisamente in netta salita in una stretta valletta.Qui il bosco è rimasto incredibilmente nella sua "naturalità"  in un tripudio di speci arboree che nascono, crescono e muoiono senza l'intervento dell'uomo.
Il sentiero sbuca sulla strada Eremo-Badia Prataglia vicino al rifugio Fangacci.
Purtroppo è già ora di rientrare , almeno fino all'auto a Stia ....poi si vedrà che fare.....i programmi per oggi sono fino alla mezzora successiva!


Ormai è buio e occorre scegliere un buon ritiro per la notte.Pensiamo di andare a La Verna e proseguire così domani la nostra perlustrazione di questa splendida zona della Toscana.
..e come sempre accade ci viziamo anche a tavola!

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