IN 28/02 10:14 pm
OUT 01/03 9:25 am
Ripartiamo dopo questa piacevole sosta in compagna di Tracy Petervary,il mio mito vivente di donna ciclista,colei che lo scorso anno è arrivata in 18 giorni a Nome per la via Nord e che raggiungerà anche quest'anno per la mitica via Sud.Per me è un motivo di orgoglio aver potuto pedalare tante sezioni del trail fino al traguardo di Mc Graith con lei..ho davvero molto da imparare da personaggi così speciali...
Il pomeriggio che si apre è meraviglioso:il vento è scomparso e la temperatura si è alzata sui - 15° C.
La maggior parte del trail che conduce a Finger lake è in salita, a volte molto leggera , a volte più evidente.Dopo la prima parte che segue il fiume Skwetna,si attraversa una palude per otto miglia.
Si sale poi fino alle boscose Shell Hills per un miglio e mezzo e poi si raggiunge Shell Creek.
In questo tratto il trail attraversa paludi aperte e aree boschive di abeti e ontani e piccoli laghi.
Il sentiero si inerpica per un paio di miglia per poi aprirsi in discesa verso un ampia palude.Dopo alcume miglia si arriva a Shell Creek.Da qui si risale e si attraversa un divertentissmo up- and-down che attraversa il bosco e i laghetti di Onestone Lake.Questa sezione del trail è davvero piacevolissima e funny e ci conduce senza che ce ne accorgiamo a Shell Lake ,che è il giro di boa di questa tappa.
Shell Lake non è un check point,ma è uno dei punti segnalati dove i partecipanti possono fare una sosta per rifocillarsi....e così non esitiamo a a fermarci!
Verso le 17 riprendiamo il cammino.
Il sentiero in continua costante salita per tutto il tempo attraversa ancora boschi di betulle e abeti,paludi e alcuni laghi .
Il tramonto che abbiamo il privilegio di vedere è davvero meraviglioso!
Con l'arrivo del buio arriva anche la stanchezza.Gli ultimi 15 chilometri ,che si inerpicano su basse colline che diventano sempre più aspre ,si fanno decisamente sentire almeno su di me.Scendo spesso dalla mia bici per spingerla e non vedo l'ora di intravedere le luci del cp.Arrivo davvero provata a Finger Lake.
Qui si trova un rifugio dove troviamo i pacchi che avevamo inviato con i nostri rifornimenti ma anche una cucina pronta a sfornare una frittata, un po' di riso e un caffè caldo!L'alloggio invece è in una tenda .Siamo fortunati: una delle due tende predisposte dall'organizzazione è libera, così ne appprofittiamo per accomodarci con comodo e per sperimentare il nostro saccoapelo da - 50°C....direi perfetto per dormire piacevolmente con i - 15° C che ci sono all'interno della tenda riscaldata anche da una stufa a gasolio.....ne approfittiamo per una lunga dormita fino alle otto dell'indomani....
in tenda a -15° non deve essere male!
RispondiEliminaappassionante il tuo racconto Ausilia!
bello bello, e le foto mi mettono di buon umore!
adoro l'inverno!
Complimenti Ausilia, bravissima!
RispondiEliminaDario
COm'è un sacco a pelo da -50!?!?!
RispondiEliminaAusilia,
RispondiEliminama in metà delle foto sei seduta a tavola a mangiare!
Sarai stata l'unico partecipante che e' riuscito ad ingrassare... :-)
Il racconto e' bellissimo, non riesco neppure ad immaginare come dev'essere stato di persona.