martedì 30 ottobre 2012

Brevetto 600km - Verona Resia Verona

E' la notte di Capodanno e così un pizzico per scommessa e un pizzico  per follia,davanti ad un guacamole, Catta e Rassa , più "la Catta" in realtà , accettano la sfida di correre nel 2012 la loro prima randonnée,...non solo accettano la sfida di correre  un brevetto da 600km !

Detto ,fatto!!!!!!

Si presentano alla partenza della Verona-Passo Resia-Verona più puntuali di me!!!

Partenza da Verona  alle ore 5.30 di sabato 21 luglio di ritorno dalla splendida serata organizzata da Sabor da Tera e dopo  un paio d'ore di sonno nella Golf di Seba, che, purtroppo, non potrà essere dei nostri e ci raggiungerà solo l'indomani dopo il lavoro.


Primo punto di controllo dopo 106km sotto il diluvio a Nomi.
Tutto bene, seppur bagnati fradici!

Secondo controllo dopo 155km al Bike Cafè di Salorno, dopo aver attraversato Trento.
E' comparso un sole splendido.
I miei due compagni si stanno comportando egregiamente!!


Terzo controllo ,dopo 215km ,a Merano
Paola e Catta sembrano non sentire la fatica!

Una pausa per ammirare Castelbello , prima di arrivare al quarto controllo a Lasa dopo 261km.


Ripartiamo all'imbrunire verso Passo Resia.
Quando iniziano le prime salite, dopo Glorenza, un'improvvisa ,enorme stanchezza mi "taglia le gambe".
Invito Paola e Rassa a proseguire con il loro passo ma loro mi aspettano .con pazienza, facendomi loro "da scudieri".
Arrivati al traguardo di metà brevetto, ci rifocilliamo e decidiamo di fare una pausa di un paio d'ore: fuori sta riprendendo a piovere copiosamente e non è il caso di ripartire proprio ora.
Da Passo Resia si ritorna sulla via percorsa all'andata.


A Brentonico , percorsi 520km , troviamo il controllo segreto.....e Paola e Rassa sono felici più che mai: il traguardo non pare adesso irraggiungibile.
Scortati negli ultimi sessanta km da Seba ,che ci ha raggiunti ,giungiamo felicissimi alla meta , dopo aver percorso 606 chilometri.

Naturalmente l'"impresa" è dedicata a Franca.

Da Erto A Cava Buscada 15 luglio


Non vedevamo l'ora di incontrare Marco ed Elena (www.wildtrack.it) ,appena rientrati dalla grande avventura al Tour Divide, per sentire dalle loro voci il racconto appassionato e straordinario di quanto vissuto.
Ci incontriamo ad Erto.
Naturalmente loro hanno  ancora "il movimento dentro", così decidiamo di fare una bella camminata risalendo la Val Zemola.



Partiamo dagli Stei de Mela e raggiungiamo per uno splendido sentiero il Rifugio Cava Buscada a 1800 metri.






Il rifugio Cava Buscada , inaugurato nel 2010, è il frutto dello splendido restauro della vecchia casa dei cavatori di marmo rosso,restauro voluto dalla passione dell'attuale gestore, che ha voluto così onorare la memoria del padre , che aveva per anni lavorato alla cava, attiva fino al 1994.












martedì 16 ottobre 2012

Con SABOR DA TERA e VALCERESIO BIKE - 20 luglio


A Cavagnano di Cuasso al Monte

GRAZIE  a

SABOR DA TERA e
VALCERESIO BIKE

PER LA SPLENDIDA SERATA CHE CI AVETE DEDICATO.

A me e Seba risulta davvero più semplice pedalare per chilometri e chilometri piuttosto che parlare dinnanzi ad una platea.Ma è un privilegio poterlo fare  con il sogno che le emozioni vissute possano essere in qualche modo donate a chi ascolta.
Qui un ricordo della serata: http://bambuser.com/v/2843093







Concerto Ruggeri -Castello di Ussel- 17 luglio

Eh sì che di concerti di Enrico ne ho visti davvero molti, ma quello di oggi che ho avuto  la fortuna di condividere con Chicca , è stato uno dei più particolari....










La Mitica a Castellania - 1 luglio

Un uomo solo al comando, la sua maglia è bianco-celeste, 
il suo nome è Fausto Coppi. 
(Mario Ferretti, collegandosi per la radiocronaca RAI della Cuneo-Pinerolo, 
terzultima tappa del Giro d'Italia del 1949)



Sono affezionata ai colli tortonesi, perchè mi regalano le prime salite che trovo al di là della non amata pianura in cui vivo e perchè, quando  non frequentemente mi capita di percorrerle in bici ,mi sembra di respirare nell'aria il profumo della memoria.
Quando ho saputo che si correva la prima edizione di una ciclostorica con bici d'epoca proprio a Castellania, ho proposto entusiasta l'idea di farla a Seba.
In una caldissima giornata estiva ,con la mia "Paletti", al fianco di uno dei più grandi rappresentanti del ciclismo "eroico" qual'è Paolo Cavazzuti,ho assaporato lo scorrere dei chilometri con una gioia grande.Purtroppo Seba ha dovuto concludere il giro sul mezzo dell'ambulanza....grazie al cielo non perchè si fosse fatto del male, ma perchè è stata la sua bici ha lasciare tre raggi lungo la strada.
La manifestazione si è conclusa con un pranzo alla presenza di Lucia Coppi e in un dolce amarcord nel museo e fra le vie che erano state di  Fausto e Serse.
E' stata una manna dal cielo la serenità che mi ha regalato questo giorno....da centellinare nei difficili giorni che mi avrebbero atteso.



Novi Ligure

Pozzolo Formigaro















Per un corridore il momento più esaltante non è quando si taglia il traguardo da vincitori.
 E’ invece quello della decisione, di quando si decide di scattare, 
 di quando si decide di andare avanti e continuare anche se il traguardo è lontano. 
(Fausto Coppi)



30 giugno - Dedicato a Jack London - Verbania





Spettacolo di e con Marco Paolini 
Musiche originali composte ed eseguite da Lorenzo Moguzzi. 
Produzione Jolefilm 


Un uomo, un cane e il grande Nord, per raccontare il rapporto tra uomo e natura e parlare del senso del limite oggi. 



Con l’accompagnamento musicale di Lorenzo Monguzzi – che sottolineava con chitarra ed armonica a bocca il ritmo della narrazione – la voce di Marco Paolini ha trasportato il pubblico nel Nord America della corsa all’oro del Klondike, regione del territorio dello Yukon nel nord-ovest del Canada. Infatti, è proprio alla corsa all’oro che Jack London – al quale si ispira Paolini nello spettacolo – partecipò dal 1897, prima di diventare il famoso autore di Zanna Bianca e Il Richiamo della Foresta.
E’ da una umanità al limite – che si avventura in ambienti ostili alla ricerca di una pagliuzza – che emergono tre storie diverse, tutte aventi come protagonisti un uomo e un cane. Il primo è Macchia, cane terribile (ma simpatico) che si trasforma, da investimento, in una piaga per i suoi padroni che non riescono a (o non vogliono) sbarazzarsi di lui: il cane – gli si legge negli occhi – con gli uomini non vuole fratellanza ma uguaglianza. La seconda storia – più cruda, ma con un finale di grande impatto – descrive invece le reazioni del cane Bâtard (Bastardo) al trattamento cui è sottoposto dal suo padrone Black Leclère: i due si torturano a vicenda, ma saranno legati l’un l’altro fino alla fine.
Con l’ultimo racconto il pubblico è invece trasportato tra i ghiacci, dove un Uomo sfida la natura insieme ad un Cane (nessuno dei due ha un nome) in una lotta per la sopravvivenza destinata a fallire, almeno per l’essere umano. In Preparare un Fuoco emerge come l’Uomo abbia perso il proprio senso del limite: si spinge oltre, troppo oltre. Il Cane invece “sa” ed è anche per questo che, in tutte queste storie, Marco Paolini – come afferma nell’emozionante epilogo – preferisce essere il Cane.



E' stato bello esserci...anche se per farlo  ho dovuto compiere un'odissea di viaggio : Lomello-Valenza- Mortara-Novara in treno...persa la coincidenza, l'ultima per Verbania, mi ha raccattato Seba in extremis dopo aver percorso qualche chilometro lungo la statale...
....è stata un 'emozione grande farsi catturare dalle "immagini narrate" sognando una volta ancora una terra lontana ma che ho nel cuore.