Spettacolo di e con Marco Paolini
Musiche originali
composte ed eseguite da Lorenzo Moguzzi.
Produzione Jolefilm
Un uomo, un cane e il grande Nord, per raccontare il rapporto tra uomo e natura e parlare del senso del limite oggi.
Con l’accompagnamento musicale di Lorenzo
Monguzzi – che sottolineava con chitarra ed armonica a bocca il ritmo
della narrazione – la voce di Marco Paolini ha trasportato il pubblico nel Nord
America della corsa all’oro del Klondike, regione del
territorio dello Yukon nel nord-ovest del Canada. Infatti, è proprio alla corsa
all’oro che Jack London – al quale si ispira Paolini nello
spettacolo – partecipò dal 1897, prima di diventare il famoso autore di
Zanna Bianca e Il Richiamo della
Foresta.
E’ da una umanità al limite – che si avventura
in ambienti ostili alla ricerca di una pagliuzza – che emergono tre storie
diverse, tutte aventi come protagonisti un uomo e un cane. Il primo è
Macchia, cane terribile (ma simpatico) che si
trasforma, da investimento, in una piaga per i suoi padroni che non riescono a
(o non vogliono) sbarazzarsi di lui: il cane – gli si legge negli occhi – con
gli uomini non vuole fratellanza ma uguaglianza. La seconda storia – più cruda,
ma con un finale di grande impatto – descrive invece le reazioni del
cane Bâtard (Bastardo) al
trattamento cui è sottoposto dal suo padrone Black Leclère: i due si torturano a
vicenda, ma saranno legati l’un l’altro fino alla fine.
Con l’ultimo racconto il pubblico è invece
trasportato tra i ghiacci, dove un Uomo sfida la natura insieme ad un Cane
(nessuno dei due ha un nome) in una lotta per la sopravvivenza destinata a
fallire, almeno per l’essere umano. In Preparare un
Fuoco emerge come l’Uomo abbia perso il proprio senso del limite:
si spinge oltre, troppo oltre. Il Cane invece “sa” ed è anche per
questo che, in tutte queste storie, Marco Paolini – come afferma
nell’emozionante epilogo – preferisce essere il Cane.
....è stata un 'emozione grande farsi catturare dalle "immagini narrate" sognando una volta ancora una terra lontana ma che ho nel cuore.
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