mercoledì 21 marzo 2012

IDITAROD 2012 -Preview

Sono trascorsi sette giorni dal mio rientro a casa. Sono stati giorni “strani”.


Dopo un’esperienza tanto forte rientrare alla normalità, al trascorrere “solito”dei giorni non è così semplice….ritornare giusto in tempo per vegliare il mio adorato micio Occhitristi nelle sue ultime ore e il salutarlo ha reso tutto più complicato.

Non ho molta voglia di scrivere. Mi succede sempre quando vivo qualcosa di grande.

Mi si mischiano in testa i pensieri e faccio fatica a tradurre in una sequenza di parole le sensazioni che vivo.

Di certo il racconto della mia Iditarod 2012 risentirà di questo gap di tempo trascorso.

Il raccontare quando “il nervo è scoperto” avrebbe registrato la traccia dell’attimo appena vissuto con più realismo.

Il cervello ha la dote grandiosa di cancellare a breve il ricordo della fatica, della sofferenza e dello sfinimento ..e sono sicura che se facessi trascorrere ancora qualche giorno ,il racconto della mia Iditarod 2012 non sarebbe che l’esaltazione di una meravigliosa avventura in una terra unica e straordinaria, nella quale ci sarebbe solo “il bello”.

E’ per questo che mi devo sbrigare a scrivere qualcosa.

Di fatica,grande,enorme,smisurata fatica ce n’è stata e tanta davvero.

“Voglio tornare in Alaska per conoscermi meglio. Lo scorso anno è stato tutto straordinariamente perfetto,ho bisogno di fare più esperienza.”

Sua Maestà il Caso mi ha preso in parola.

L’Iditarod 2012 ci ha offerto tutto quanto è dettagliatamente indicato nel regolamento di gara e che per somma leggerezza non avevo considerato come possibile almeno tutto in una volta:bufere di vento e neve, ipotermia e congelamenti, overflow nel ghiaccio.

L’Alaska ci ha mostrato il suo vero volto, e accidenti a lei,è un volto straordinario!!


2 commenti:

  1. Cara Ausilia...Che viaggio, dalle tue parole si percepisce la stanchezza, la pesantezza alle spalle e gli occhi stanchi come dopo 12 ore di lavoro. Siete stati tutti grandiosi.

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