Come al solito quando si tratta di partire per fare qualche giorno di vacanza , sono sempre tiratissima con i tempi....così complici la stanchezza e la fretta il weekend inizia disastrosamente...parto in treno da Lomello ma la littorina accumula in trenta chilometri un ritardo sufficiente per farmi prendere al volo la coincidenza a Pavia...qui salita sull'IC per Milano getto lo sguardo fuori dal finestrino e vedo sul binario che ho appena lasciato una fila di mutande, guantini da bici e calzini...sono i miei...mi si era aperta la borsa e, senza che me ne accorgessi nella corsa e senza che nessuno mi avvertisse ,le avevo disseminate....vabbé sconsolata proseguo il viaggio alla volta di Mestre...qui scendo dimenticando nel portaoggetti il mio casco Giro adorato, i miei jawbone e il porta casco che li conteneva.....persi.......chissà ora chi avrà la fortuna di portarli......meglio che non ci pensi più ora....
Affidiamo la scelta della meta per le nostre feste pasquali al Caso: cerchiamo qualche last minutes e cade la scelta su un B&B alla foce dell'Isonzo.
La zona attraversata da questo fiume , che nei ricordi di scuola era il fiume tristemente famoso per essere stato uno degli scenari più terribili della Grande Guerra, dove i due eserciti si erano fronteggiati secondo i canoni della guerra di trincea ,ci regalerà in questo fine settimana un paesaggio straordinario, fatto di verdi pascoli,fitti boschi,caratteristici borghi, vitigni e campi coltivati ,dove è frequentissimo trovare dietro un cespuglio un cippo commemorativo.Arriviamo in serata al B&B Isonzo di Turriaco, dove i titolari, gli splendidi Alice e Tiziano, fin dal primo momento si riveleranno essere due persone eccezionali , a cui voglio augurare tutta la buona fortuna possibile visto che la loro attività è iniziata solo la settimana precedente.In loro compagnia trascorreremo l'indomani sera una splendida serata in compagnia .
La mattina, Tiziano , che è un forte motociclista , si offre di accompagnarci per un tratto con la sua bici.Ci accompagna nel parco di Turriaco e da qui fino a Polazzo.
Da qui parte la Strada delle Battaglie ,attraverso quelli che sono stati gli scenari delle prime sei battaglie dell’Isonzo.
L'ambiente cambia:lasciata la pianura ,dove il fiume scorre lento verso la foce, si arriva in una zona carsica dove la vegetazione ruba spazio alla roccia bianca.Tiziano ci accompagna fino alla Crosara; inizia una zona ricoperta da fitti cespugli che nascondono trincee e camminamenti.
Arriviamo al Cippo dedicato a Filippo Corridoni e da qui ,attraverso un sentiero nella fitta boscaglia ,al
Monumento alla Brigata Sassari.
Raggiungiamo la Trincea delle Frasche, che era in origine fronte austriaco e che è completamente mimetizzata con fronde d’albero.
Lasciamo le bici per andare a piedi a visitare i camminamenti e le grotte scavate nella roccia.
Risaliti in sella arriviamo a San Martino del Carso ("Di queste case/non è rimasto/che qualche /brandello di muro/di tanti che mi corrispondevano/non è rimasto/neppure tanto/ma nel cuore/nessuna croce manca/E' il mio cuore/il paese più straziato"....riaffiora nella mente).
Mentre usciamo dal paese a nord troviamo
un cippo dedicato alla brigata ungherese Honved.
Arriviamo sul Monte San Michele,che
è il monte più alto del Carso Isontino ,e che, insieme al Podgora e al Monte Santo, costituiva uno dei capisaldi del campo trincerato austro ungarico posto a difesa di Gorizia.
Sulla terrazza ,che si apre sulla pianura, ci sono pezzi di artiglieria e cippi commemorativi.Nei pressi si aprono
gli accessi di postazioni di artiglieria italiana,scavate nella roccia dopo il 1916,mentre un percorso segnalato permette di raggiungere le quattro cime retrostanti rivolte al Vallone.
Una bella discesa ci porta a Cotici e da qui decidiamo di varcare il confine(anche oggi da clandestini avendo lasciato a casa i documenti...).
Una bella salita attraverso un bosco rosseggiante di scotano ci porta a Devetachi.
Da qui prendiamo un sentiero che si arrampica tra resti di trincee sul Monte Brestovec.Qui sembra di essere a Finale Ligure e il sentiero è altrettanto divertente.
Arriviamo sulla cima del Cerje, dove si erge un imponente monumento caratterizzato da motivi architettonici di fortezza e torre difensiva, simbolo della difesa del popolo sloveno contro i vari occupatori che si sono avvicendati nel corso della storia.
Il forte vento ci fa scendere in fretta fino a Lokvica.Formato da una trentina di case questo tipico borgo carsico prende il nome dalle lokve, le pozze che venivano scavate nell'arido terreno per conservare un po' d'acqua piovana.
E' ora di una bella siesta.Così ne approfittiamo.Una bella birra fresca Lasko e un abbondante piatto di squisiti salumi e formaggi ci rigenerano!
E' ora di una bella siesta.Così ne approfittiamo.Una bella birra fresca Lasko e un abbondante piatto di squisiti salumi e formaggi ci rigenerano!
Riprese le forze ,decidiamo di allungare ulteriormente il giro e di passare a "salutare "Franca ad Aurisina.Così presa la cartina tracciamo la linea che ci porterà ad Aurisina.
Raggiungiamo prima Sela Na Krasu , un paese che sorge sul limitare dell'altipiano sul Vallone di Brestovizza
Da qui puntiamo direttamente al confine italiano.
Raggiungiamo Aurisina e poi ormai all'imbrunire rientriamo a Turriaco, passando per la foce del Timavo .
Arrivati al B&B, i padroni di casa ci invitano a condividere con loro la cena.Trascorriamo in loro compagnia una serata piacevolissima e allegra.
L'indomani salutiamo gli amici del B&B Isonzo (...consigliatissimo!!!) e ci dirigiamo in auto a Nova Gorica.Oggi abbiamo intenzione di attraversare con le nostre Crisp la zona lungo la sponda sinistra dell'Isonzo tra Tolmin e Kobarid.
Passando per i villaggi di Dolje,Gabrje,Volarje,Selisce, Kamno e Ladra percorriamo la strada vecchia, fino a che chiedo a Seba di percorrere una deviazione che sembra interessante...
Ci inerpichiamo per una ripidissima salita e arriviamo in un ambiente alpino a Vrsno sul Monte Krn.
Proseguiamo alla volta di Caporetto.
Dopo una sosta a visitare questo villaggio, così tristemente famoso, viste le nubi nere all'orizzonte , decidiamo di rimetterci in marcia sulla strada del ritorno.
“In questa terra di pietre,
tutto è bello e verità,
essere,vivere,lottare,
essere giovane e sano”
S.Kosovel
Canto del Carso
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