sabato 6 febbraio 2010

Due passi fa -Viaggio In Burkina Faso




Dissin












































Ouagadogou - Monumento ai ciclisti



















Sono gli amici dell'Eroica che mi hanno aiutato a fare un salto enorme in avanti e ad avvicinarmi all'Africa,dove ero già stata alcune volte,con occhi nuovi,non quelli di un turista.
E' l'ottobre del 2007 e mi trovo a Gaiole con mio fratello ,che ho convinto a salire su di una bicicletta per vivere l'esperienza di una manifestazione straordinaria ,quale è l'Eroica.E' sabato pomeriggio e nella sede del Comune viene presentata l'iniziativa "Una scuola - 100 pozzi -1000 biciclette".Il Magis in sinergia con il neonato "Comitato Bici d'Italia in Africa" e con il patrocinio del Monte dei Paschi di Siena ha iniziato l'anno precedente a costruire nella regione di Dissin in Burkina Faso la costruzione di 100 pozzi e di una scuola agricola...ma i pozzi e la scuola si trovano spesse volte molto distanti dalle casupole dei contadini che devono raggiungerli:un mezzo come la bicicletta diventa uno strumento indispensabile per muoversi lungo le piste rosse che solcano il territorio...da qui l'idea finale del progetto :raccogliere 1000 biciclette da donare ai villaggi della provincia di Dissin....l'idea prende subito corpo nei miei pensieri:Perchè non organizzare un banchetto nel mio e nei paesi vicini per raccogliere tutte quelle bici relegate in un angolo della cantina o destinate a finire in una discarica?


Inizia così una splendida esperienza:180 bici raccolte in due mesi ed emozionanti storie di vita incontrate,come quella del signor Beppe - ha 87 anni e
non può più salire sulla sua amatissima bici,le gambe non glielo permettono..pensa che lei possa avere una nuova vita spinta da due gambe giovani e forte e fare,almeno lei,ancora molta strada...
Nel gennaio del 2008 mi viene offerta la straordinaria opportunità di far parte della delegazione che consegnerà le 1000 biciclette a Dissin.
Si rileverà essere per me un viaggio straordinario,in primo luogo perchè straordinarie sono le persone che mi accompagneranno , che mi insegneranno a credere che "anche quel poco" possa cambiare il destino di interi villaggi e che la sinergia delle forze permetta di fare imprese incredibili.











Sono Gabin Dabirè e Alessandro Lastray a farmi conoscere ,portandomi sulla sua tomba,la storia di Thomas Sankara,politico ucciso a 37 anni nel 1987 nell'Alto Volta ,che la sua rivoluzione aveva ribattezzato appunto Burkina Faso "il Paese degli Integri" .Sankara , si era battuto dando vita ad una sfida di sviluppo autonomo e partecipativo che aveva portato i contadini,le donne,perfino gli alberi "a cercare la felicità" cambiando nomi,atteggiamenti e strutture "per osare inventare l'avvenire"fin nel più remoto dei villaggi ma con l'ambizione di parlare al mondo.
Sankara fu il Presidente dei contadini per aver voluto mettere al centro e dar potere a quel 90% di agricoltori poverissimi ,da sempre dimenticati e rovinati dalle tradizioni feudali,dalla distruzione della natura e dalle assurde leggi dell'import-export.Fu il Presidente ribelle per le sue proposte a favore del disarmo e dell'indipendenza politico-economica terzomondista.Fu il Presidente più povero del mondo per la messa in pratica di un principio di non privilegio("Non possiamo essere i dirigenti ricchi di un paese povero").Fu il Presidente femminista per l'attenzione speciale verso le donne relegate all'ultimo posto..In soli 4 anni l'obiettivo di "dieci litri d'acqua e due pasti al giorno per ogni burkinapè" venne raggiunto con una politica dell'acqua ,che avviò 8000 cantieri con la realizzazione di piccole dighe, acquedotti e pozzi e la campagna"produciamo quel che consumiamo "("mangeremo i nostri manghi,non le loro mele").La scolarizzazione aumentò.Un solo motto :si può accettare solo "l'aiuto che aiuta a fare velocemente a meno dell'aiuto".


Sankara era molto più avanti del suo popolo.Fu assassinato dal suo fraterno amico,l'attuale presidente Blaise Compaorè.




































Sulla sua tomba ho visto Gabin in lacrime.



La speranza di un popolo di nuovo schiacciata da un uomo che oggi si comporta come uno dei tanti governanti africani:nepotismo e genoflessione ai diktat dell'Occidente.


Per me del tutto ignorante di tante vicende storiche è stato emozionante vedere i luoghi dove sono maturate e che un mi hanno lasciato in dono e impresso più di ogni altra cosa l'insegnamento di "Osare inventare il futuro"...è la cosa che In Burkina sta facendo Padre Umberto ,che ci ha accompagnato nel viaggio ...è quello che ha iniziato a fare qui Massimiliano di Tolentino,compagno di viaggio e tante Ong ...è la cosa che posso fare io nel mio piccolo...perchè una volta che si è visto e conosciuto non si può più fare finta di niente....è la cosa che più di ogni altra vorrei insegnare e trasmettere alla mia adorata nipotina,perché possa crescere con occhi nuovi e attenti.










































































































































































































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